L'Azienda

            La società Acque Carcaci del Fasano si costituisce nell’attuale forma societaria, società per azioni, il 15 luglio del 1920, ma affonda le proprie radici in epoca molto più lontana in quanto proviene dalla Società Anonima Acque Carcaci e prima ancora da una comproprietà delle storiche famiglie dei Paternò/Carcaci fin dalla fine del XVII secolo. I primi atti autorizzativi risultano risalenti al Regno delle due Sicilie.

La società Acque Carcaci del Fasano pertanto dalle sue origini gestisce la distribuzione dell’acqua, a scopo prevalentemente potabile, in una considerevole parte della città di Catania ed in alcuni Comuni dell’hinterland.

            Nell’anno 1973 la Società Acque Carcaci ha acquisito il complesso di impianti denominato “S. Leonardo”, in comune di S. Pietro Clarenza.

            Successivamente nell’anno 1995 l’azienda ha altresì acquisito un nuovo complesso acquedottistico, sito nel territorio del Comune di Mascalucia, località Piano Conte, che ha collegato ed integrato col sistema acquedottistico già di sua proprietà.

            Attraverso quest’ultimo complesso si espletava l’approvvigionamento di acqua ad uso potabile a favore di alcune parti degli abitati di Mascalucia, S. Pietro Clarenza, Belpasso e Tremestieri Etneo ed una piccola parte di distribuzione irrigua dei territori servizi. Il complesso di reti ed impianti  è stato oggetto di profondo rinnovamento da far si che oggi non si verificano più le gravi deficienze che avevano contraddistinto le precedenti gestioni.

Impianti

            L’odierno sistema industriale della società Acque Carcaci prevede dei complessi impiantistici deputati alle funzioni di realizzare la produzione (eduzione), la raccolta e la distribuzione di acqua per uso potabile, ed in piccola misura residuale di acqua per uso irriguo, alle utenze dislocate nei comuni di Catania (e frazioni limitrofe), Mascalucia, Tremestieri Etneo, Belpasso, S.Pietro Clarenza e recentemente Camporotondo Etneo, Pedara, Sant’Agata Li Battiati, Gravina di Catania e Nicolosi.

            Il complesso nel suo insieme risulta oggi costituito, da tre impianti distinti per dislocazione territoriale ma fra loro interconnessi al fine di poter ottimizzare la suddetta funzione industriale. In tal modo è stato realizzato un sistema con disponibilità idriche nei vari sotto-comprensori serviti, variabili in funzione delle momentanee e contingenti esigenze. Si è pertanto realizzata una configurazione ridondante delle fonti.

            Le reti idriche hanno uno sviluppo complessivo di circa 500 km, e la distribuzione è articolata in alcune decine di distretti idrici e si sviluppa da quota 664 msmm (serbatoio Nicolosi) fino a quota 12 msmm (palazzo Carcaci in Via Etnea). Il sistema di supervisione e controllo di reti ed impianti è in fase di completamento.

Fonti

            Le disponibilità idriche sono assicurate dalle fonti: pozzo “S. Leonardo”, pozzo “Piano Conte” e sbocco delle gallerie “Fasano Massa e Meccanica”

Delle tre fonti, Piano Conte e S. Leonardo sono pozzi del tipo scavati alla romana (praticabili), con profondità rispettivamente di 150 e 220 metri, e la terza, gallerie Fasano Massa e Fasano Meccanica, consiste in un complesso di gallerie emungenti e di trasporto corredate da una serie di pozzi di servizio, per uno sviluppo complessivo di km 6.2 circa.

Per quanto riguarda l’area pedemontana, dagli impianti di sollevamento dei pozzi Piano Conte e S. Leonardo le acque sono rilanciate a mezzo di sistemi di sollevamento ai serbatoi di compenso e testata da cui si diparte la distribuzione ai comuni pedemontani serviti ed in piccola misura alla rete di Catania città attraverso la galleria (con immissione in S. G. Galermo).

L’area metropolitana è alimentata dal complesso di gallerie. Il punto di sbocco delle gallerie è ubicato in contrada Fasano, nel comune di Gravina di Catania, ove risulta realizzato il partitore attraverso il quale l’acqua viene immessa nelle condotte di adduzione ai vari serbatoi di accumulo e riserva. Poco a monte dello sbocco in località S. Paolo è presente un sistema di pompaggi che dalla galleria solleva l’acqua ad un serbatoio dedicato all’alimentazione della parte alta della città (zona di Barriera).

Sinteticamente lo schema di condotta ed utilizzo delle acque può essere così descritto: derivazione delle portate alle fonti (n. 3), adduzione attraverso le condotte principali ai serbatoi di accumulo e riserva (9 attualmente in esercizio, saranno 18 a regime) e da questi ultimi, attraverso le condotte di avvicinamento alle reti e sub reti, alimentazione di queste ultime per mezzo delle quali si realizza la distribuzione alle utenze finali.

Utenza servita

            La società Acque Carcaci espleta, già da epoche lontane, il servizio di approvvigionamento idropotabile in una considerevole parte della città di Catania con acque provenienti dal complesso di pozzi e gallerie denominato “Fasano Massa e Fasano Meccanica”.

Nel corso degli anni, in particolare a partire dal 1970, la società ha costantemente aggiornato il proprio sistema di distribuzione. Si è così attuata una articolata espansione della rete di distribuzione in zone del comune di Catania di nuova e recente urbanizzazione. A tutto ciò è corrisposto evidentemente un importante incremento del numero delle utenze servite dalla società, che allo stato attuale conta circa 21.000 utenze nella rete di Catania e circa 8000 per la rete pedemontana.     

Livello di servizio

Per quanto attiene al servizio idrico svolto nel comune di Catania e nei comuni pedemontani serviti, la distribuzione del servizio avviene con assoluta regolarità 24 ore su 24. Il disservizio eventuale causato da guasti e malfunzionamenti è ampiamente inferiore ai relativi indicatori riportatati nella carta dei servizi. La rete è strutturata in distretti idraulici indipendenti ma interconnettibili, che riducono gli eventuali disservizi per lavori di manutenzione dei singoli tronchi di rete.  La qualità delle acque erogate è conforme a tutti i parametri di legge previsti e sono operati continui controlli interni  nel rispetto di un predefinito piano di controlli interno. I livelli di pressione dell’acqua all’utenza (tra 20 e 60 m) risultano essere adeguati al servizio di approvvigionamento diretto, e rendono inutile, nella maggioranza dei casi, l’installazione di sistemi autoclave con ulteriori aggravi di ordine economico ed igienico sanitari a danno dei cittadini.

Dal 2012 i processi ed i flussi di lavorazione dell’azienda sono certificati da RINA secondo le norme ISO UNI EN 9001:2008 (certificazione di Qualità).